Rifrazione | Prismag
La Minestra degli Esteri
11 | Papa Nostro che sei nei cieli
0:00
-17:49

11 | Papa Nostro che sei nei cieli

La settimana internazionale secondo Prismag, vista e raccontata attraverso i giornali di tutto il mondo. Con un'intervista a Carlo Marroni, vaticanista del Sole 24 Ore

“Il papa di un nuovo mondo”. Difficile non dare ragione ad Aymeric Christensen, direttore del settimanale cattolico francese La Vie, che apre così il suo numero speciale dedicato alla scomparsa di Papa Bergoglio. Un “uomo in missione”, un parroco di strada, ma di tutte le strade del pianeta, a partire dalle più povere, malfamate, indigenti. Il pontefice che, in sintonia con la sua storia personale, ha aperto al mondo una Chiesa ancora molto eurocentrica. Con un magistero spesso non convenzionale, che molto ha cambiato della postura internazionale del Vaticano. E che consegna al suo successore un lascito discusso e ricco di sfide. 


Una nuova Minestra degli Esteri è pronta in tavola! Anche questo lunedì, Prismag apre la sua settimana con una retrospettiva sull’attualità internazionale, letta e commentata dai giornali di tutto il mondo. Questa settimana, il mondo intero si è fermato per rendere omaggio a Papa Francesco. In questa edizione ripercorriamo il suo lascito, di cui abbiamo parlato con Carlo Marroni, vaticanista del Sole 24 Ore. A seguire, un assaggio delle imminenti elezioni canadesi, previste per oggi 28 aprile 2025.


Il pontificato di Papa Francesco ha segnato una cesura senza precedenti nella storia ecclesiale recente. Il suo impegno nel dare voce ai Paesi del Sud Globale, l'attenzione ai poveri e agli esclusi, e la volontà di costruire ponti di dialogo, lo hanno reso un punto di riferimento per tutto il mondo. Certo, non si possono pretendere da un Papa giudizi di valore scientifico, motivo per cui lo stesso Francesco è caduto in strafalcioni come l’idea della “guerra mondiale a pezzi”, un’espressione quanto meno discutibile, visto che la presenza simultanea di vari conflitti regionali non può essere paragonata a conflitto mondiale. O l’idea della guerra giusta, che è molto più filosoficamente complessa di come Papa Bergoglio ha spesso tentato di liquidarla.

Ma il ruolo del Papa non è quello di analista geopolitico: la sua missione è quella di un pastore universale: un compito che Francesco ha assolto con coerenza, malgrado le ambiguità dottrinali che hanno talvolta segnato il suo pontificato.

Il cordoglio per la scomparsa del pontefice è stato unanime e trasversale:

ABC (Spagna) ha ricordato Francesco come “il Papa che ha posto fine all'eurocentrismo pontificio”, avvicinando la Chiesa al mondo contemporaneo con un linguaggio semplice e diretto, “privo di carica teologica”.

Su Famille Chrétienne (Francia), Bernard Lecomte ha sottolineato la predilezione del Papa per il Sud Globale, evidenziando il suo distacco rispetto a un’Europa sempre più scristianizzata.

Christ und Welt (Germania) ha offerto una riflessione su Francesco come “modernizzatore imperfetto”, capace di deludere e compiacere contemporaneamente tanto i progressisti quanto i conservatori.

La Prensa (Argentina) ha evidenziato la relazione complessa di Francesco con il suo Paese natale, segnata da distanze politiche e sociali.

Nei Paesi extraeuropei, il pontificato è stato visto come una spinta alla democratizzazione interna della Chiesa e un tentativo di riforma dei rapporti internazionali, senza però stravolgere le basi della dottrina tradizionale.

Con i funerali celebrati sabato scorso, Roma è tornata capitale del mondo. Fra i Capi di Stato e di governo in rappresentanza di quasi 170 Paesi, c’erano anche Donald Trump e Volodymir Zelensky, che la stampa ha immortalato in un incontro privato dentro la Basilica di San Pietro. Un momento storico, per molti aspetti, dopo la “crocifissione all’ufficio ovale” subita dal Presidente ucraino in occasione della sua ultima visita. Forse, un messaggio portato dalla storia. Che spiega sicuramente come mai la Chiesa cattolica resti indiscussa al suo posto nel contesto globale, nonostante immani turbolenze storiche, da più di due millenni.

Quali sono i dossier di politica internazionale con cui la Chiesa cattolica si è confrontata durante il pontificato di Francesco? “L’accordo con la Cina è sicuramente uno dei più discussi poiché riguarda la nomina dei vescovi e con Francesco ha subito un impulso decisivo. Francesco ha sempre avuto una certa attenzione per l’Asia” ci ha detto Carlo Marroni, vaticanista del Sole 24 Ore. Ascolta l’intervista integrale nel podcast settimanale!


Uno sguardo anche alle elezioni federali in Canada del 28 aprile. Un appuntamento cruciale, non solo per il Paese, ma anche per gli equilibri geopolitici nordamericani. Come osserva l'editorialista MC Gilles su Le Soleil, il Canada è chiamato a ridefinire la propria identità nazionale di fronte alla crescente influenza culturale e politica degli Stati Uniti.


Cucchiaiata dopo cucchiaiata, siamo arrivati al termine di questa Minestra. Ti ricordo che a questo link puoi abbonarti a Prismag e sostenere questo e altri progetti: non solo riceverai a casa tua la rivista e potrai sfogliarla, anche in digitale, ma contribuirai a sostenere il giornalismo indipendente, giovane e per i giovani.

Discussione su questo episodio

Avatar di User