La nuova Rifrazione: Prismag è più di un mensile
La nostra rivista si espande e ridisegna la sua newsletter settimanale gratuita con contenuti esclusivi. Questa domenica parliamo di come votano i giovani europei e del futuro del progetto Erasmus
Ciao! Sono Luce, piacere di conoscerti :)
Questa è la nuova versione di Rifrazione, la newsletter di Prismag dove i colori contano.
Ogni mese, come sai, scegliamo un tema di attualità e lo trasformiamo in un viaggio tra le pieghe meno esplorate degli eventi che modellano il mondo. Rifrazione ti porta dietro le quinte di queste storie, offrendoti qualcosa in più. Se vuoi, trovi la nostra sesta uscita, Sull’Europa, qui e sul nostro sito web; Rifrazione, invece, uscirà una volta a settimana, di domenica, gratis per tutti.
Con questa newsletter ti invitiamo a guardare più da vicino, a comprendere meglio e a interrogarti insieme a noi sulle sfide del nostro tempo. Potrai avere accesso ogni settimana a una storia inedita su un argomento di attualità legato alla nostra uscita mensile che non troverai all’interno del numero, più il riassunto di uno degli articoli a pagamento contenuti nella rivista.
Forse già lo sai, ma tra il 6 e il 9 giugno, 450 milioni di cittadini dell’Unione europea andranno alle urne per eleggere oltre 700 membri del Parlamento europeo, l’unica assemblea transnazionale al mondo eletta direttamente. Per questo abbiamo deciso di dedicare il numero di maggio all’Europa.
Cos’è l’Europa oggi? Cosa sarà domani? Perché sono così importanti queste elezioni per noi? Sono solo alcune delle domande a cui troverai risposta sfogliando le pagine di questa uscita.
Buona lettura!
Nuovi elettori per una nuova Europa
Oltre 23 milioni di cittadini voteranno per la prima volta in Europa. Ed è proprio lei, la GenZ, la più attenzionata per queste elezioni. D’altronde, i numeri non mentono: le elezioni europee del 2019 hanno registrato l’affluenza più alta dal 1994 (50,66%) grazie proprio a un’impennata della partecipazione giovanile (+14% tra gli elettori under 25, +12% tra i 25-39enni rispetto al 2014). L’obiettivo, adesso, non può che essere quello di replicare il trend. In che modo?
Per abbattere le barriere tra i giovani e la politica, diversi Stati membri dell’Unione europea hanno intrapreso passi concreti. Tra questi, spicca l’abbassamento dell’età minima per votare: 16 anni in Austria, Germania, Belgio e Malta, 17 anni in Grecia. Maria Rodriguez Alcazar, presidente del Forum Europeo della Gioventù, sottolinea l’importanza di iniziare a votare presto per garantire una continuità nella partecipazione elettorale. In altre parole, once voter, always voter.
Finora, però, la rappresentanza giovanile è rimasta limitata. Nel 2019, solo sei deputati al di sotto dei 30 anni sono stati eletti, ostacolati anche da età minime elevate per l’eleggibilità in molti Paesi, tra cui 25 anni in Italia e in Grecia e 23 in Romania.
E poi ci sono le questioni relative al voto fuori sede, che hanno lungamente occupato il dibattito politico italiano, senza trovare una soluzione definitiva e soddisfacente. La complessità del sistema elettorale, le preoccupazioni per la correttezza delle procedure e le implicazioni economiche hanno storicamente frenato l’adozione di una riforma sistematica e permanente. Il Ministero dell’Interno, in particolare, si è opposto a cambiamenti radicali, sottolineando la necessità di controlli più stringenti.
Eppure, qualcosa si è mosso. Il 21 marzo scorso, la Camera ha approvato definitivamente il decreto-legge che include “disposizioni urgenti per le consultazioni elettorali dell’anno 2024”, introducendo una disciplina sperimentale per l’esercizio del diritto di voto degli studenti fuori sede.
Un successo per gli universitari che risiedono temporaneamente in una regione diversa da quella di residenza elettorale, che potranno esercitare il loro diritto di voto nel comune di domicilio temporaneo, a condizione che questo rientri nella stessa circoscrizione elettorale della residenza permanente, garantendo così l’identità delle schede elettorali.
Per gli studenti il cui domicilio temporaneo si trova in una circoscrizione diversa, il decreto ha previsto la creazione di seggi speciali nei capoluoghi di regione. Questi seggi saranno equipaggiati con schede elettorali corrispondenti alla circoscrizione di residenza dell’elettore, facilitando così la partecipazione senza la necessità di lunghi spostamenti.
Fratelli d’Italia ha stimato che l’introduzione di queste nuove procedure comporterà una spesa aggiuntiva di 615mila euro. Un costo che, sebbene non trascurabile, è considerato irrisorio rispetto al bilancio complessivo di un’elezione.
Ma cosa votano i giovani europei?
Il cambiamento climatico domina la loro agenda politica, secondo recenti sondaggi Ipsos. Circa il 69% dei danesi e il 67% dei portoghesi considerano la lotta al climate change una priorità assoluta, ma solo il 32% degli elettori europei ritiene che l’Ue abbia avuto un impatto positivo sulla protezione ambientale. L’83% la considera comunque una questione di rilievo.
A preoccupare i giovani non è solo l’ambiente, ma anche le questioni di sicurezza, accentuate dall’aggressione russa all’Ucraina. L’Europa viene percepita come di fronte a un bivio, in balia di minacce esterne che ne minano costantemente la sopravvivenza stessa.
Il cyberbullismo è un’altra questione molto sentita, considerato il tempo che i giovani passano in rete. Il Parlamento europeo è dunque chiamato a occuparsi della sicurezza online e della protezione delle minoranze.
Ed ecco allora che questo appuntamento elettorale non sarà solo un test della salute democratica dell’Europa, ma anche un’opportunità per risolvere questioni transnazionali che definiranno il futuro del continente. Un futuro che, per definizione, apparterrà ai giovani. La loro partecipazione, quindi, non è solo desiderabile, ma cruciale per il rinnovamento politico e sociale del Vecchio Continente.
Anche l’Erasmus ha sconfitto la pandemia
Caterina Petricca è una studentessa di lettere moderne all’Università La Sapienza di Roma. Ha sperimentato la globalizzazione attraverso il programma Erasmus, che le ha offerto un’opportunità di studio e di tirocinio in Francia. Un’esperienza significativa, dice, un’apertura al mondo, soprattutto per chi – come lei – proviene da Monteflavio, un paesino in provincia di Roma.
L’Erasmus Student Network (ESN) dal 1989 supporta gli studenti Erasmus, promuovendo attività ed eventi per rafforzare il senso di appartenenza all’Europa. Gaia Tamasi, presidente di ESN Italia, sottolinea l’importanza di queste iniziative, soprattutto in vista delle elezioni europee 2024, con l’obiettivo di sensibilizzare e informare i giovani sull’importanza del voto.
Nonostante la pandemia abbia inizialmente rallentato la mobilità internazionale, il 2023 ha segnato una ripresa significativa. Tuttavia, nonostante l’aumento delle candidature, alcune sfide rimangono, come la mancanza di fondi sufficienti per tutte le richieste e le incertezze burocratiche nella gestione dei piani di studio.
Per conoscere tutta la storia, leggi l’articolo di Mauro Giansante qui.
Rifrazione: oltre alle mail c’è di più
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