Nel buio di Maxinquaye il giorno non arriva mai: a ricordarti che ancora esisti c’è solo la tua ombra, proiettata dallo sfarfallio di un lampione. Il resto è dubbio: dalle finestre in lontananza al tappeto di rumore bianco generato dal traffico. Mentre milioni di anime respirano per ordine della fase REM, ti domandi quanto unico tu possa essere.
Un pensiero si inchioda tra gli emisferi: non lo sei. L’intrusione disturba come quando scorgi un passante che ti somiglia; un attacco all’identità, all’orgoglio alimentato dalla società dell’ego iper-espanso.
È lo straniante fastidio che si avverte di fronte a un sosia, un doppio, al doppelgänger. Questo il legame sull’orlo della crisi di nervi tra Maxinquaye (1995) primo album di Tricky e Protection (1994), secondo lavoro dei Massive Attack.
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Attenzione: questa è la seconda parte della puntata uscita il 20 febbraio. Se te la sei persa, recuperala qui.
«Don't wanna be on top of your list»
Nella stanza spoglia di Maxinquaye c’è uno specchio con due nomi: Overcome e Hell is round the corner, in ordine prima e quarta traccia del debutto di Adrian Thaws. Più che riflettere, la superficie manipola e distorce i concetti di Karmacoma ed Eurochild fino a restituire una sono-immagine prossima all’assurdo. Come tutto l’album di Tricky.
Lo slittamento nell’incubo è causato dal fatto che Overcome/Karmacoma e Hells is round the corner/Eurochild condividono in larga parte gli stessi testi, firmati da Tricky.
Torniamo al settembre ‘94: dopo Blue Lines, i Massive Attack stanno per pubblicare Protection, secondo e sottovalutato album chiamato a raccogliere il testimone del rivoluzionario esordio. Costruito su un’impalcatura di sample miscelati da Mushrooms - al secolo Andrew Vowles - l’atmosfera prodotta dalle casse inocula nell’ambiente un dub metropolitano, punteggiato dal riverbero di un freddo pianoforte.
Protection è anche l’ultima collaborazione di Tricky con i Massive (cui dedicheremo presto una puntata), se si escludono alcuni sporadici feat in tempi più recenti. È in quel periodo che il Knowle West boy sta lavorando al suo Maxinquaye, in uscita nel febbraio 1995.
La voce più accreditata vorrebbe che Tricky non abbia fatto in tempo a completare alcuni testi promessi ai Massive Attack, cedendo alcuni dei suoi versi per onorare l’impegno. Non non siamo qui per accertare la verità (per quello vi rimando ad altri lidi) ma per abbandonarla, di fronte al perturbante accostamento tra i brani omologhi dei due dischi.
Facciamo un esperimento: ascoltate le quattro tracce nell’ordine che vi propongo adesso. Qui Karmacoma e il suo allucinato contrattempo:
Poi Overcome, infestata dai preoccupante fraseggi di Martina Topley-Bird. Un suadente benvenuto nelle tenebre:
In nessuna delle due c’è pace, ma in Overcome va pure peggio. Tutto, dai campionamenti ruvidi al tempo claudicante e rallentato, manda alla deriva i il significato trasmesso da Karmacoma. Le parole non hanno valore, sono in balìa dell’oscuro orizzonte punteggiato da Tricky. Rimane solo un earworm, una cantilena che si avvinghia alle sinapsi uditive.
Karmacoma
Jamaican aroma and Roma
«My brain thinks bomb-like»
Uno scivolamento meno evidente - ma altrettanto spaesante - lo si avverte riproducendo in sequenza Eurochild e Hell is round the corner, forse la traccia di Maxinquaye che ha resistito meglio alla prova della memoria.
Ecco Eurochild, che nel titolo richiama la neonata Unione Europea. Forse il pezzo più hip hop di tutto Protection:
Infine la dolorosa Hell is round the corner:
Da notare la ripetuta trasfigurazione di Tricky in Topley-Bird, in uno scambio di generi prima che il concetto di fluid diventasse materiale per campagne pubblicitarie. Rispetto a Overcome/Karmacoma, il prestito testuale è meno netto (i versi condivisi sono meno) e dissimulato dalla metrica di Eurochild, che non comunica la fragilità manifesta, sfacciata, di Hell is round the corner.
Hell is round the corner where I shelter.
Isms and schisms, we're living a skelter
If you believe I'll deceive and common sense says you are the thief
Let me take you down the corridors.
Curiosità: la strumentale di Hell… incorpora una campionamento da Ike’s Rap II di Isaac Hayes (1971), usato anche dai Portishead per la celebre Glory box, l’outro del loro primo album Dummy.
Vi saluto con una citazione da Più brillante del sole di Kodwo Eshun, che meglio di altri mette in luce la condizione psicologica sottintesa da tutto Maxinequaye: quella dell’identità assediata da una società che preme sul limes della salute mentale:
Tricky è un’antenna umana ipersensibile, un radar umano, una corteccia scoperta con tutti i suoi nervi fuori. «My brain thinks bomb-like»: tutte le informazioni della datasfera esondando in questi trasmettitori umani. Ammettendo i difetti, amplificando le fragilità, Tricky riconfigura la debolezza in una forza ustionante, ti coinvolge in un conflitto di confusione, rancore, irascibilità, goffagine; la disfunzionalità disarma la belligeranza facinorosa dell’hip hop, dissolve la corazza emozionale della house.
Al prossimo dirottamento.
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Emozionante. Bella l'idea di inserire i video a confronto.
Complimenti per il testo che in alcune parti <Rimane solo un earworm, una cantilena che si avvinghia alle sinapsi uditive> risulta pregiato.